Da www.estense.com Un’aggressione inspiegabile ai danni di un volontario di Anteas, che stava svolgendo attività di facilitazione per l’utenza presso gli sportelli Cup della Casa della Comunità di Cittadella San Rocco. È quanto accaduto nella mattinata di mercoledì 26 aprile, quando un uomo ha colpito con diversi pugni al volto il volontario 63enne, che è caduto a terra battendo la testa e riportando fratture al naso e al volto.
Il diverbio sarebbe nato perché all’aggressore, un 27enne italiano, gli sarebbe stato chiesto di mettere la mascherina.
La vittima è stata subito soccorsa da personale sanitario presente nella struttura, poi trasportata in ambulanza all’ospedale di Cona.
Stando a quanto si apprende non avrebbe mai perso conoscenza e fortunatamente non sarebbe in gravi condizioni, ma al momento resta ricoverato in osservazione.
Quanto all’uomo che lo ha aggredito, dopo essersi dato alla fuga, è stato trovato e identificato dai militari dell’Arma.
La direttrice generale delle Aziende Sanitarie ferraresi, dottoressa Monica Calamai, esprime sdegno per l’inqualificabile episodio e solidarietà nei confronti del volontario e dell’Associazione Anteas: “Tutta la mia vicinanza al presidente dell’associazione e al volontario ferito, al quale auguro una rapida ripresa – dichiara la direttrice -. Ringrazio il personale sanitario per il soccorso subito prestato alla vittima e le forze dell’ordine per l’immediato intervento”
Calamai ha concluso: “Si tratta di un atto miserabile e vergognoso. La violenza, sempre ingiustificata, diventa ancor più grave e intollerabile se effettuata contro coloro che si prendono cura delle altre persone, come accaduto in questo caso e come, più in generale, accade nei confronti del personale sanitario. Rimarco, infine, il massimo impegno della direzione per l’attuazione di ogni possibile misura per prevenire e contrastare questo fenomeno”.
"Dopo i medici e gli infermieri adesso pure i volontari vengono aggrediti.
Abitiamo un mondo sempre più rancoroso e aggressivo, dove anche il più semplice messaggio di protezione o di richiesta gentile viene interpretato come un abuso, una scortesia a cui contrappore reazioni violente.
Non possiamo che condannare questo ignobile gesto e auspicare che per il nostro volontario di Ferrara non vi siano conseguenze.
Non possiamo accettare che donare il proprio tempo e la propria disponibilità per gli altri venga ripagata in questo modo. Piena solidarietà e vicinanza al Volontario ferito, alla sua famiglia e ai nostri volontari di Anteas Ferrara. Siamo sicuri, che nonostante questo increscioso episodio continueranno ad esserci per costruire una comunità ed un mondo migliore"..
La Presidenza Regionale Anteas Emilia Romagna
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